L’itinerario parte dal parco di Galceti Figline di
Prato e compie un ampio anello intorno al massiccio del Monteferrato,
uno dei rilievi più caratteristici della Toscana centrale. Il percorso
alterna tratti pedalabili su sterrato a salite tecniche e discese su
fondo misto e roccioso, attraversando ambienti naturali molto diversi
tra loro, dai boschi di castagno della fattoria di Javello ai faggi
delle Cavallaie fino alle dorsali brulle e aride che caratterizzano il
Monteferrato.
Una volta conquistata la vetta più alta (monte Le Cavallaie, 980m slm) scendendo di quota, il paesaggio cambia radicalmente: entriamo nell'area naturale protetta del Monteferrato dove la vegetazione si dirada e il terreno assume tonalità scure e verdastre. È il segno della serpentinite, una roccia di origine oceanica che affiora in grandi estensioni e che, per la sua natura acida e povera di nutrienti, non permette lo sviluppo di una vegetazione rigogliosa. Qui dominano eriche, ginestre e piante resistenti alla siccità, creando un ambiente unico, quasi lunare.
Proprio per questo aspetto, e per la sua forma a tre punte – il Monte Ferrato (924m slm), il Monte Mezzano (791m slm) e il Monte Piccoli (766m slm) – il rilievo ricorda la sagoma di un vulcano. La popolazione locale, colpita da questa somiglianza e dai colori scuri delle rocce, lo chiama da sempre “il vulcano di Prato”, anche se in realtà non è un vulcano, ma il risultato di antichi movimenti geologici che hanno portato in superficie frammenti della crosta oceanica.
Dalle creste si apre un ampio panorama sulla piana di Firenze, Prato e Pistoia, mentre a nord si scorgono le prime vette appenniniche. La discesa di rientro alterna tratti veloci a sezioni tecniche su pietra, richiedendo buona padronanza della bici e attenzione costante al terreno.
Una volta conquistata la vetta più alta (monte Le Cavallaie, 980m slm) scendendo di quota, il paesaggio cambia radicalmente: entriamo nell'area naturale protetta del Monteferrato dove la vegetazione si dirada e il terreno assume tonalità scure e verdastre. È il segno della serpentinite, una roccia di origine oceanica che affiora in grandi estensioni e che, per la sua natura acida e povera di nutrienti, non permette lo sviluppo di una vegetazione rigogliosa. Qui dominano eriche, ginestre e piante resistenti alla siccità, creando un ambiente unico, quasi lunare.
Proprio per questo aspetto, e per la sua forma a tre punte – il Monte Ferrato (924m slm), il Monte Mezzano (791m slm) e il Monte Piccoli (766m slm) – il rilievo ricorda la sagoma di un vulcano. La popolazione locale, colpita da questa somiglianza e dai colori scuri delle rocce, lo chiama da sempre “il vulcano di Prato”, anche se in realtà non è un vulcano, ma il risultato di antichi movimenti geologici che hanno portato in superficie frammenti della crosta oceanica.
Dalle creste si apre un ampio panorama sulla piana di Firenze, Prato e Pistoia, mentre a nord si scorgono le prime vette appenniniche. La discesa di rientro alterna tratti veloci a sezioni tecniche su pietra, richiedendo buona padronanza della bici e attenzione costante al terreno.
Disponibilità di acqua lungo il percorso: n/d
Il Direttore d’escursione si riserva la facoltà di variare il programma prima o durante la gita, qualora situazioni contingenti lo richiedessero.
Termine iscrizioni: giovedì 6 novembre ore 18.00 (max 15 iscritti) - PER ISCRIVERTI CLICCA QUI!
- Difficoltà: MC(BC)/BC(OC) - vedi scale di difficoltà;
- Tempo di percorrenza: 7 ore circa;
- Lunghezza: 34km circa;
- Dislivello: +/-1300m circa;
- Ciclabilità salita: 90%;
- Ciclabilità discesa: 100%;
- Orari: ritrovo ore 8.30 - partenza ore 9.00;
- Trasporto: mezzi propri;
- Ritrovo: Piazzale Monteferrato, Prato (PO);
- Pranzo: al sacco;
- Costo: partecipazione gratuita - assicurazione NON Soci 12,95€;
- Direttore: Silvano Gozzi;
- Info: mtbcailucca@gmail.com
Leggi anche il Regolamento cicloescursioni.
Luogo di ritrovo
Traccia GPS
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