lunedì 30 settembre 2019

SABATO 12 OTTOBRE - LA PANIA DI CORFINO


Impegnativa e lunga cicloescursione sui monti della nostra meravigliosa Garfagnana. Il nostro itinerario parte dalla piccola frazione di Pontecosi, nel Comune di Pieve Fosciana a 321 metri s.l.d.m.
Pontecosi sorge sull'omonimo lago ed il suo nome attuale deriva probabilmente dalla esistenza di un ponte a tre archi, che in quel luogo attraversava il Serchio e che fu travolto da una piena.
Nella storia del borgo il ponte, edificato durante il periodo romano e molte volte rimaneggiato, ha svolto un'importante funzione economica in quanto posto sulla via Romana Clodia Nova, un'importante via di comunicazione per i commerci con il resto della Valle.
Il piccolo borgo è caratterizzato da case in stile garfagnino e strette strade lastricate. Nel paese sono presenti tre chiese: la chiesa parrocchiale dedicata a San Magno, la chiesa della Madonna Addolorata e la chiesa della Madonna del Ponte, un santuario intitolato alla Madonna delle Grazie.
l lago di Pontecosi nasce da uno sbarramento artificiale sul Serchio all'altezza della frazione del comune di Pieve Fosciana. La diga fu realizzata nel 1925 ed è alta 33 metri con una capienza di circa tre milioni di metri cubi d'acqua. Si tratta di un lago poco profondo e non balneabile e possiede una fauna varia essendo uno dei luoghi di svernamento più importanti della Garfagnana: sono presenti folaghe e anatre selvatiche di varie specie oltre che aironi cenerini. Le sponde del lago di Pontecosi si trovano su due comuni diversi: da una parte il comune di Castelnuovo di Garfagnana e dall'altra quello di Pieve Fosciana.  Nel corso degli anni 2000 un gruppo di volontari facenti capo all'Associazione LagoSì ha recuperato terreni abbandonati all'incuria e che sono stati trasformati in zone relax con giardini e aiuole curate, parco giochi, bar e campo gara per il gioco delle bocce. La manutenzione è curata interamente dagli abitanti del paese che organizzano merende, pranzi e manifestazioni culturali. È presente inoltre un pontile dove vengono ormeggiate barche e canoe
Da Pontecosi una lunga salita a tratti su strada sterrata ed a tratti asfaltata ci porta fino alla frazione di Corfino, nel Comune di Villa Collemandina a 850 metri s.l.d.m.
Il piccolo borgo vale certamente una visita: si possono ammirare carine e tipiche casette costruite in pietra, caratteristiche di un piccolo centro montano; un luogo, che, specie in passato, è stato di villeggiatura, come lo testimoniano alcuni ex alberghi lungo la strada che conduce alla piazza principale. Nella piazza principale si trovano la chiesa ed il campanile che abbiamo già avuto modo di ammirare salendo dalle valle sottostante. La piazza offre anche la vista su tutta la vallata e sulle Alpi Apuane. Passando dalla stradina dietro il campanile, si può visitare la parte più vecchia del paese che sembra sia nato, come primo insediamento, nel 1212 all'interno di un fortilizio.  In una piccola piazza si trova ancora la vecchia sorgente d’acqua utilizzata dagli abitanti. Interessante visitare anche la "piazzetta delle tre fontane" dove si svolgono le pittoresche feste paesane.
Transiteremo però dal centro del paese successivamente; la salita è ancora lunga e ci dirigiamo verso l’ingresso della Riserva Naturale dell'Orecchiella, con il suo Centro Visitatori e il suo Museo naturalistico, con la sua area verde attrezzata, i rifugi forestali, gli allevamenti di selvaggina e i recinti di acclimatazione per la fauna selvatica (orso bruno, cervo, muflone).
Il nostro itinerario prevede di continuare a salire lungo una ombreggiata forestale a fondo naturale che attraversa la faggeta di Lamarossa, fino al seicentesco alpeggio di Campaiana. a 1360 metri  s.l.m.. Nel silenzio del piccolo borgo il tempo pare veramente essersi fermato. Costruito al finire del XVI sec.su terreni comunali, si tratta di un tipico, e ormai raro esempio di insediamento stagionale, detto anche Alpe di Corfino. L'oratorio, datato XVII secolo, è dedicato a S. Maria Maddalena e vi si teneva una grande festa il 22 luglio. Oggi il borgo continua a popolarsi solo in estate.
Dalla Sella di  Campaiana  a spinta o con la bici in spalla raggiungiamo il punto più  alto della nostra escursione, ovvero  la vetta della Pania di Corfino a 1603 m s.l.d.m. La Pania di Corfino è una maestosa montagna di calcari massicci, risalenti ad oltre 200 milioni di anni fa (triassico). Dalla brulla Pania di Corfino ci godiamo il formidabile panorama sulle Alpi Apuane e sulla Valle del Serchio. Dopo aver goduto della vista iniziamo la nostra discesa nuovamente verso la borgata di Corfino tramite un impegnativo singletrack.  Il sentiero, inizialmente  molto divertente e godibile, scende lungo la sponda destra di un torrente e transita dalla sorgente della “Fonte dell'Amore”.  Dopo la fontana ci aspetta un breve tratto di salita e  il sentiero diventa ancora  più impegnativo fino a Corfino. Dopo aver brevemente visitato con le nostre mountain bike la graziosa borgata un  altro lungo sentiero ci conduce  al luogo di partenza.

L’escursione è lunga e le discese a tratti si presentano piuttosto tecniche, pertanto è necessaria una preparazione fisica e tecnica adeguata al dislivello ed alle rilevanti pendenze.

Il direttore si riserva di variare l’itinerario in qualsiasi momento.

Termine iscrizioni: giovedì 10 ottobre ore 18:00 - ISCRIZIONI CHIUSE

  • Difficoltà: MC (BC) – BC+ (OC);
  • Tempo di percorrenza: 7 ore circa;
  • Lunghezza: 39km circa;
  • Dislivello: +/- 1500m circa;
  • Ciclabilità salita: 95%;
  • Ciclabilità discesa: 95%;
  • Orari: ritrovo ore 8.30 - partenza ore 9.00;
  • Trasporto: mezzi propri;
  • Ritrovo: Pontecosi (LU);
  • Pranzo: al sacco;
  • Direttore: Alessandro Tofanelli;
  • Info: Elìa Serafini 328 7054066 - mtb@cailucca.it

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Luogo di ritrovo

lunedì 23 settembre 2019

IL GIRO DEI TRE CONFINI

Quest’anno la scelta per l’escursione plurigiornaliera del Gruppo MTB CAI Lucca è ricaduta sullo straordinario giro alpino che tocca tre confini nazionali (Italia, Svizzera e Austria). Ci siamo impegnati per tre giorni partendo in auto venerdì 30 agosto da Lucca per giungere a San Valentino alla Muta (Val Venosta). Al mattino seguente di buon’ora abbiamo iniziato il nostro itinerario in mountain bike per concludere la giornata di sabato con l’arrivo a Scuol in Svizzera. Il terzo giorno siamo rientrati dalla Svizzera al punto di partenza in Italia dopo aver percorso un tratto in Austria; infine, ricaricate le bici in macchina, siamo rientrati a casa (tardi).

Sabato 31 agosto 2019, San Valentino alla Muta (IT) – Scuol (CH)
L’itinerario parte dalla stazione della seggiovia, appena fuori dal paese c'è subito modo di riempire borracce e sacche idriche di acqua fresca. Anche se su asfalto, il percorso si fa subito in salita, che mette alla prova soprattutto con lo stomaco pieno di una ricca colazione. Guadagnata un po’ di quota, già si gode del panorama sottostante sul lago di Resia. Dopo il piccolo borgo di Plagött, si passa al fondo sterrato di una strada forestale che continua a salire in direzione del Rifugio in cima alla seggiovia.


La prima salita sterrata, con il Lago di Resia sullo sfondo - Foto: Alessandro Tofanelli

Dopo aver percorso il 4° km si lascia la forestale per prendere, a sinistra, un diverso sentiero che conduce alla Malga Brugger. Dopo la malga, il contesto si fa più montano, con bestiame al pascolo, per entrare infine in una bellissima valle verde che ci fa godere – in un tratto pianeggiante - di uno splendido panorama. Da qui il percorso si fa decisamente più arduo per poter raggiungere – con tratti di portage o spinta a mano - il picco massimo di quota (2.320mt) della giornata. Proseguendo per il sentiero n. 8, un single-track che scorre lungo  un versante, si gode di una bellissima vista sulla valle sottostante fino a raggiungere il Rifugio Sesvenna, meta per la sosta di metà giornata con pranzo annesso.


Il sentiero che conduce al Rifugio Sesvenna - Foto: Alessandro Tofanelli

Lasciato il rifugio, prima di arrivare al vicino confine con la Svizzera, si passa attraverso un biotopo circondato da uno spettacolare comprensorio di alta montagna. Entrati in Svizzera, si percorre un divertente single-track tra mandrie di mucche e guadi di piccoli rivoli d’acqua fino all'inizio della gola della Val D'Uina. I cartelli in lingua tedesca e ladina (ricordiamo che siamo nel Cantone dei Grigioni) ci avvertono del tratto che ci aspetta, della sua bellezza e allo stesso tempo della sua estrema pericolosità. Praticamente si tratta di un sentiero ricavato su un costone di roccia a strapiombo (fino a 800m) che mette alla prova anche chi non soffre di vertigini. Lo si fa con un groppo in gola, senza fiatare, fermandosi lo stretto necessario per far passare chi viene dalla direzione opposta.


L'inizio del famoso sentiero della Val d'Uina - Foto: Alessandro Tofanelli

Solo alla fine di questo tratto eccezionale, si ricomincia a chiacchierare, ci si raccontano le emozioni provate, insomma ci si sfoga dopo un passaggio che fa provare sensazioni davvero intense. Da qui l’itinerario rientra nel bosco, il percorso si allarga fino a diventare una forestale che perde quota molto rapidamente, sempre costeggiando la gola della valle e offrendo splendidi paesaggi d’acqua e cascate. Quando la strada torna pianeggiante, si arriva nei pressi della cittadina di Sur En. Una bella ciclabile che risale per quasi 10km il fiume Inn ci porta a Scoul, la nostra destinazione finale di questa prima giornata in mountain bike. Preso possesso della camerata in ostello, dopo una doverosa doccia ci si prepara per un buona cena e una meritata dormita; abbiamo percorso circa 38km e 1.250m di dislivello positivo.

Domenica 1 settembre 2019, Scuol (CH) – Nauders (A) - San Valentino alla Muta (IT)
Dopo un’eccellente colazione a buffet, riempite di nuovo borracce e sacche idriche, si riparte in sella alle bici costeggiando di nuovo il fiume Inn (dal lato opposto però) per un lungo tratto, fino a riattraversarlo attraverso un bellissimo ponte coperto in legno.

La ripartenza da Scuol (CH), lungo il fiume Inn - Foto: Silvano Gozzi

Esaurito il tratto lungo il fiume (20km), si inizia a salire per una forestale che dopo 6km raggiunge il confine con l’Austria alla quota di circa 1.580m. Da qui si scende verso la cittadina di Nauders, godendo dei panorami circostanti fatti di verdi vallate, limpidi laghetti e verdi prati. Attraversato Nauders, dopo una breve sosta rigeneratrice, si riparte per l’ultima salita, la più impegnativa, un tratto di forestale di circa 8km con pendenza media dal 12 al 15%!!! Arrivati esausti alla Malga Stier, ci attende una meritatissima sosta per il pranzo e recupero delle forze. Un breve tratto che costeggia un laghetto e un biotopo ci porta al Plamort che coincide con il rientro nel confine italiano e col tratto di sbarramento anticarro usato in tempo di guerra.


L'imponente linea anticarro posta sul confine italo-austriaco - Foto: Silvano Gozzi

Dopo poco ci aspetta un magnifico panorama sul lago di Resia, che visto dall'alto è veramente mozzafiato.


Il magnifico panorama sul Lago di Resia - Foto: Silvano Gozzi

Adesso dobbiamo solo scendere al lago, lo facciamo attraverso un bel tratto di sentiero tecnico nel bosco che mette alla prova le sospensioni delle MTB e la nostra capacità di guida provata dai tanti km e dall'abbondante dislivello. Il sentiero è molto lungo, dobbiamo interrompere la discesa diverse volte per riprendere fiato e ricompattare il gruppo. Via via che si perde quota e ci si avvicina al lago, cresce l'aspettativa di vedere il famoso campanile semi sommerso che esce dalle acque del lago dal 1949-50, in seguito alla decisione di innalzare il livello del lago con la diga più a valle per produrre energia elettrica. Lo spettacolo è unico e una foto di gruppo a contorno non può mancare. Lasciato questo magnifico paesaggio, si percorre lungo il lago la ciclabile che ci riporta a San Valentino alla Muta. Raggiunto l’albergo, rimesse le bici sui veicoli, una bella doccia rigenerante e via, si riparte verso casa (questa volta in macchina).

Il gruppo dei partecipanti con il campanile sommerso sullo sfondo - Foto: Simone Bartoli

Il giro completo ci ha fatto pedalare per circa 90km, percorrendo 2.900m di dislivello. Un itinerario veramente straordinario, attraversando paesaggi alpini bellissimi, in ottima compagnia, all'insegna dello stare bene insieme e condividendo la passione della mountain bike!


di Alessandro Gamannossi


Il video è a cura di Alessandro Gamannossi.

mercoledì 4 settembre 2019

[NUOVA DATA] SABATO 14 SETTEMBRE - IL PRATOMAGNO



Riproponiamo questa cicloescursione sulla dorsale che separa la Valdarno Superiore dal Casentino. La vetta del Monte Pratomagno, posta a 1592 metri di quota, è la più alta dell’intero massiccio ed è sormontata dalla monumentale Croce, la quale fu inaugurata nel 1928 e successivamente restaurata a più riprese. Ampie sterrate, infiniti boschi di faggi e sentieri di crinale caratterizzano questo tour in MTB nel cuore della Toscana.

Data la scarsità di acqua lungo il percorso si consiglia di partire con una scorta idrica sufficiente.

Termine iscrizioni: giovedì 12 settembre ore 18.00 - ISCRIZIONI CHIUSE

  • Difficoltà: MC/BC (medie capacità tecniche in salita, buone in discesa);
  • Tempo di percorrenza: 7 ore circa (comprensive delle pause);
  • Lunghezza: 40km circa;
  • Dislivello: +/- 1400m circa;
  • Ciclabilità salita: 98%;
  • Ciclabilità discesa: 98%;
  • Orari: ritrovo ore 8.30 - partenza ore 9.00 (tassativa la puntualità);
  • Trasporto: mezzi propri;
  • Ritrovo: Vallombrosa (FI);
  • Pranzo: al sacco;
  • Direttori: Simone Bartoli, Silvano Gozzi;
  • Info: Elìa Serafini - mtb@cailucca.it
Leggi anche il Regolamento cicloescursioni.

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Luogo di ritrovo